INGRESSO DI ABITAZIONE PRIVATA CON SOPPALCO
Per realizzare la pavimentazione ho usato delle assi di
abete di scarto, che ho lasciato a stagionare ed ho trattato usando
l'acqua corrente del torrente che corre sotto casa sino a raggiungere un grado di durezza sufficiente a
sopportare le sollecitazioni subite dall'impiantito di un'abitazione
privata.
La scala è formata da due montanti di abete e da otto
gradini di frassino.
I gradini li ho ricavati dai rami di un frassino che venne
sradicato da una piena stagionale del torrente; decisi allora
di mantenere la forma originale dei rami, ripulita dalla corteccia
così da evitare la proliferazione di parassiti legno, e l'ho
appiattita sul lato di appoggio dei piedi. Ho poi fissato i gradini
ai montanti, creando preventivamente una sede in questi ultimi,
ed usando delle spine di faggio per il fissaggio.
Per realizzare la scarpiera ho utilizzato delle assi di abete di recupero e
dei rami raccolti lungo le rive del torrente, ripuliti e induriti
dall'acqua.
Ho costruito il soppalco utilizzando assi da carpenteria, che ho
ripulito e tagliato a misura. Il palo di legno, che si vede
nell'immagine, a suo tempo venne impiegato quale traliccio elettrico;
l'apertura di crepe nel legno è stata da me guidata sino ad ottenere
un'ottimale resa estetica.
Si noterà il dettaglio del pulsante minimale in alluminio, tratto
da un tondino di scarto, che comanda il faretto da incasso che ho
inserito nel palo.
Il paracolpi (o fermaporta) l'ho realizzato usando
due radici: una vecchia ed una giovane.
La radice giovane, che ho
integrato nella parte posteriore del fermaporta, ossia nella radice
vecchia, dato il suo elevato coefficiente di elasticità svolge la
funzione di una molla: smorza i colpi ricevuti quando la porta
viene aperta sino al suo massimo grado, preservando così la
struttura del fermaporta stesso.
ANGOLO LAVELLO ED ANGOLO COTTURA
Per la costruzione ho usato i seguenti
materiali:
- assi ricavate da bancali usurati, destinati al riciclo;
- vecchie tavole crepate e tarlate;
- cerniere di recupero;
- ardesie spezzate provenienti da un rudere;
- rami di frassino tratti dalle piante sradicate dalle piene del torrente;
- ciottoli di fiume;
- magneti al neodimio;
- pannelli multistrato fenolico;
- scarti di rame.
Per quanto riguarda le mensole,
ho inserito un faretto a led in ciascuna di esse. L'accensione
e lo spegnimento di ciascun faretto sono comandati da un interruttore
a leva, che ho nascosto nel legno, al quale ho collegato una
catenella di metallo brunito nel cui punto distale, ossia dove la
mano afferra la catenella per comandare l'accensione e lo spegnimento
del singolo faretto, ho posto un minerale: rispettivamente quarzo
bianco e corniola, imprigionati in una rete di rame.
COMODINO PENSILE
Ho costruito questo comodino usando
materiale di recupero proveniente da bancali, armadi rotti e da una lavastoviglie non più riparabile, dalla quale ho tratto il metallo necessario
per realizzare le guide del cassetto.
LAMPADA DA TAVOLO (in legno)
Per realizzare questa lampada ho usato
i seguenti materiali:
- radice;
- tubi di rame da 6mm tratti da un vecchio camper;
- scaglie di pigne;
- rami;
- componenti elettrici certificati.
Relativamente la complessità dell'opera, spero che le immagini siano significative.
LAMPADA DA TAVOLO (in pietra e metallo)
Questa lampada, ad uso esclusivamente
personale, l'ho realizzata usando una base di pietra rossa, sotto la
quale ho creato la nicchia per l'interruttore, un tubo di alluminio
che ho spiralizzato trasformandolo in una sorta di molla, filo di
rame, una piastra di alluminio e componentistica elettrica (presa,
cavi, portalampada g9, interruttore a pulsante).
La lampada rappresenta un fiore, il
quale oscilla al tocco.
Ho realizzato, sia la foglia alla base
del gambo, sia il calice del fiore, usando fili di rame tratti da
vecchi cavi elettrici, che ho liberato dalla guaina isolante, e che
ho poi lavorato usando i ferri da maglieria. Per ottenere una certa
densità, ho lavorato i fili di rame a rovescio.
OVETTO
Ovetto in stagno e rame, celebrativo di una nascita, creato secondo il metodo della cera persa.
Per realizzare questa opera ho utilizzato i seguenti materiali di recupero:
- scarto di un tubo di rame da 6mm, impiegato generalmente sui mezzi ad uso ricreazionale (caravan, autocaravan etc.);
- anima di rame non zincato proveniente da un cavo coassiale usurato destinato alla discarica;
- residui di stagno per saldature idrauliche (verghe).
COPRILETTINO ORNAMENTALE
Nonostante la resa fotografica, che ne
falsifica la cromaticità, la tinta del coprilettino è leggera, a
pastello, dove predomina il bianco panna; si presentano
caratterizzazioni portate dal colore rosato, che risulta invisibile
nelle fotografie, misto a tratti di celeste assai lieve.
Le tecniche di lavorazione per
realizzare il coprilettino richiedono l'uso di gettate, di
accavallate, di accavallate doppie ritorte.
Le misure del coprilettino sono di
70x100 centimetri.
ULTERIORI IMMAGINI DELLE OPERE PROVENIENTI DALLA MIA ATTIVITA' ARTIGIANA